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Soprannomi

Quasi tutte le famiglie erano conosciute con un soprannome che evitava i numerosi casi di omonimia.
Alcuni di questi si identificavano con la zona geografica (es.: A chi ‘d Emberses, i Pitavin, ecc.), mentre per altri non si conoscono le origini (es.: i Capurin, i Drai, i Lusiot, i Cagno, a chi d’la Fiur).
Oltre ai suddetti soprannomi, gli abitanti delle borgate avevano caratteristici appellativi.

Quelli ad oggi ancora noti sono:

  • GOURGIRAN: erano chiamati gli abitanti di Brieis, Serre, Sodà e Superiore. I “Gourgiran” erano conosciuti come lavoratori indefessi, senza orari, sempre di corsa (mangiavano lavorando per non perdere tempo), gente alla buona, un po’ grossolana e un po’ bestemmiatori.
  • COUMBALOT: quelli di  Torello e San Sebastiano. Il termine Coumbaloto deriva dalla posizione geografica delle frazioni.                  
  • TOUPIN: quelli di Garino. I “Tupin” erano conosciuti come bonaccioni e creduloni.
  • A CHI D’LA  “VILETO”: quelli di Tolosano. Quelli della “Vileto” erano conosciuti un po’ come “i cittadini” di Marmora: forbiti nel parlare; più eleganti nel vestire; lavoratori, ma non troppo; rispettosi degli orari, portati a socializzare (di sera si trovavano tutti sulla piazzetta della frazione -davanti alla casa di Gian  ‘d Pinet d’la Fiur-) e un po’ “blagaire”. (pieni di sé).
  • I RANIER: quelli di Finello. Il termine Ranier deriva dalla conformazione geologica della zona abbastanza acquitrinosa e quindi abitata da rane e rospi.
  • A CHI DAL  “CREST”: quelli di Reinero Il termine “CREST” deriva dalla posizione geografica della frazione. Essendo localizzata su in alto  e molto esposta si diceva che il  sole favorisse i “colpi di testa” per cui  gli abitanti erano conosciuti come un po’ bizzarri  e strambi.
  • I “TAROU D’LA RUA”: quelli di Vernetti. Il termine “Tarou” ha praticamente lo stesso significato di “Toupin” e cioè bonaccioni e creduloni. D’la Rua perché la frazione Vernetti era chiamata la Ruà.